Il rendering video è la fase finale dell'editing di un video e consiste nella compilazione del filmato finale a seguito dell'elaborazione cronologica delle clip video, degli effetti, le transizioni e il compositing, con la conseguente compressione da parte del codec e l'inscatolamento nel formato scelto.
Sulla nostra timeline ormai compare il progetto finito. Ora non rimane altro che fare il rendering finale ("Make movie", "crea file video", "Esporta timeline", ecc...).
Il render video è il momento decisivo: i parametri che impostiamo prima del rendering saranno quelli del filmato definitivo, quindi è consigliato perdere un po' di tempo per verificarli e provarli.
Un ottimo consiglio è quello di selezionare una piccola parte del progetto, magari con all'interno una transizione o un effetto, e farne il rendering variando i parametri in modo da vedere coi propri occhi il risultato finale. Sarebbe stupido fare video rendering per 2 ore per poi accorgersi che, per esempio, il codec usato non garantisce la qualità voluta. Siate cauti quindi!
Le opzioni da settare sono più o meno le stesse richieste dalla fase di cattura, con qualche differenza.
Partendo dal sapere che un frame è formato da due semiquadri che sono composti uno con le
linee orizzontali pari (field 1) e l'altro con le linee orizzontali dispari (filed 2), occorre sapere a quale dei due campi appartiene il primo fotogramma catturato.
Se questo non venisse stabilito e impostato nel software prima del rendering, potrebbero nascere artefatti sul video. Vi sono vari software che permettono di scoprirlo,
ma eventualmente si può fare una piccola prova di rendering col progetto stesso.
Prima ci serviva qualcosa su cui lavorare in fase di editing, ora vogliamo un filmato finale con determinate caratteristiche: compatto e di piccole dimensioni per la distribuzione su internet, qualitativo e dettagliato per un riversamento su VHS o compatibile se vogliamo realizzare un DVD o un VideoCD.
Naturalmente è possibile comporre progetti che comprendano clip di diversa natura e formato (DV, mpeg, m-jpeg,ecc...) compilando poi tutto assieme
in un unico file finale.
Il filmato finale occupa uno spazio che varia a seconda del formato e del codec scelto per il renderinig, quindi attenzione al proprio disco rigido!
In generale ci si può trovare davanti ai seguenti casi che richiedono ciascuno delle procedure adatte:
Se vogliamo realizzare un file video da riprodurre su televisione o da registrare su VHS, dobbiamo cercare di mantenere la massima qualità video possibile. Se abbiamo catturato e lavorato su video in formato MiniDV (quindi da una videocamera) è consigliabile compilare il progetto nello stesso formato: si manterrà la qualità originale, si perderò poco tempo nel rendering ma si avranno file finali di dimensioni davvero elevate. Tenete presente che 5 minuti di video MiniDV occupano più di 1 GB di spazio. Questo perché il rapporto di compressione è basso (5:1) e sfortunatamente non modificabile (il MiniDV è un formato prefissato).
Se comunque non avete problemi di spazio, questa è la soluzione migliore. Basterà collegare il vostro dispositivo di output analogico alla TV (o al vcr) e dare il via alla riproduzione del file renderizzato.
Se si cattura da sorgente analogica (vecchie videocassette o TV) probabilmente si dovrà lavorare con un codec hardware o software differente dal MiniDV (ad esempio m-jpeg o mpeg-1/2). Il procedimento è lo stesso anche se probabilmente si avrà più difficoltà nel fare editing, poiché sono formati più compressi e dalla struttura più complessa, ma i risultati sono di norma simili.
Lavorare col MiniDV ha un altro vantaggio: si può memorizzare il file video renderizzato, nuovamente sul nastro MiniDV (se la videocamera possiedi
la funzionalità DV-IN). In questo modo si possono comodamente tenere da parte i propri filmati montati in formato digitale su nastri MiniDV, risparmiando spazio sul proprio disco rigido.
Naturalmente questo procedimento servirà a poco per quanto riguarda la riproduzione, poiché, a differenza del nastro VHS, per vedere un MiniDV occorrerà sempre collegare la videocamera alla TV o al PC. Pero' potrete acquisirli nuovamente su PC in qualunque momento e usarli in altro modo, senza perdere qualità.
Per poter riprodurre il proprio video su un player DVD da tavolo o per PC, si deve realizzare un disco. Si parla di "disco" e non di "DVD" perché in realtà sono tanti i formati video che possono stare su un disco ottico (sia che si tratti di un disco DVD che di un disco CD). Per maggiori informazioni al riguardo vi rimandiamo alla sezione dedicata al video su disco.
In questa sede ci limitiamo a dire che per salvare un video su cd non è sufficiente masterizzarvi sopra il file renderizzato, come si farebbe con un programma,
uno zip o un documento. Il disco deve rispettare particolari specifiche che gli permettono di essere riconoscibile al player da tavolo. Per cui si utilizzano software
detti di "authoring", ovvero programmi che permettono la conversione e la compilazione dei file video (di varia natura) nei formati compatibili ai player e in una struttura di cartelle e documenti standard.
Inoltre viene data la possibilità all'utente di aggiungere titoli, menù, tracce sonore e documenti extra.
"Fisicamente" esistono due tipi di disco ottico (il CD e il DVD). Ciascuno di essi può supportare formati di video differenti che possiedono una loro struttura di file e di cartelle standard. Queste strutture permettono al supporto ottico di essere compatibile con i player da tavolo. VideoCD, SuperVideoCD, miniDVD e DVD sono solo alcuni dei formati che un disco ottico può contenere, ciascuno con le sue caratteristiche e qualità ben definite.
Per realizzare un file video da tenere sul PC, da caricare su una pagina web, da mettere su un palmare o da mandare via e-mail, esistono dei
formati/codec che permettono una elevata compressione dei dati (= poco spazio occupato) a fronte di una qualità inferiore ma comunque accettabile.
Il DivX, ad esempio, è un codec molto potente che permette di comprimere un intero film in un solo CD da 700 MB. Naturalmente qualche svantaggi c'è: la compressione non è ottima, il video alcune volte perde in definizione, le dimensioni di quadro sono inferiori e i file sono più pesanti da manipolare, non adatti all'editing come il MiniDV.
Ma il fine più importante è quello di ottenere un file video compatto, facilmente riproducibile su tutti i PC (e in alcuni casi anche dai player DVD) e qualitativamente accettabile. Allo stesso modo formati come RealVideo e Windows Media sono adatti allo streaming on-line proprio perché pensati per questo obiettivo.
Ricordatevi che i file compressi con il codec hardware/software proprietario potranno essere riprodotti solo da voi o da chi possiede la stessa vostra scheda di acquisizione hardware (o nel caso software da chi possiede lo stesso codec che avete usato). Il rendering finale con questo codec è consigliabile solo se si intende poi riversare su VHS il risultato.
Per i casi specifici (multimedia publishing, DivX, DVD, VideoCD, Internet, ecc...) vi rimandiamo alle sezioni corrispondenti.
Siamo giunti alla fine di questo percorso. Sicuramente non è stato esaustivo ma speriamo di aver chiarito alcuni punti base a coloro che per la prima volta si affacciano al digital video. Le altre sezioni del sito curano più dettagliatamente i punti sopra esposti, quindi vi consiglio di consultarle per accrescere le vostre conoscenze.
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