Nell'avvicinarsi al digital video è utile conoscere i più comuni standard di formato TV utilizzati nel mondo. Avremo a che fare con essi nell'accingerci a catturare riversare video su attrezzature analogiche.
Lo standard televisivo americano che prevede la generazione di un quadro composto da 525 righe che viene trasmesso 30 volte al secondo. Viene utilizzato negli USA, in Giappone, in Canada, nell'America Centrale e in circa metà dell'America Latina.
Uno standard europeo per la trasmissione televisiva che consiste nel trasmettere un segnale analogico che rappresenta 625 linee sullo schermo alla velocità di 25 fotogrammi interlacciati al secondo (nella prima passata le righe dispari e nella seconda le righe pari) cioè 50 mezzi quadri (fotogrammi) al secondo.
La trasmissione del colore è accurata e non richiede la presenza sul televisore di una regolazione delle tinte. La tecnica PAL è nata in Gran Bretagna nel 1961 ed è stata adottata anche in Italia.
E' opportuno ricordare che una videocassetta registrata in formato PAL non verrà riprodotta correttamente da una macchina NTSC e viceversa. Per risolvere il problema si possono utilizzare i cosidetti VCR multistandard, che sono in grado di leggere più formati video TV.
Altre caratteristiche rilevanti di un formato video tv analogico possono essere i termini:
Sistema di codifica video in cui tutte le informazioni relative ai livelli di colore, alla luminosità delle immagini e al sincronismo dei fotogrammi vengono raggruppate in un singolo segnale. Viene utilizzato da videoregistratori e telecamere di tipo VHS. E' soggetto al deterioramento della qualità dell'immagine e per questo motivo è stato soppiantato, per l'uso professionale, dal sistema S-Video.
Segnale video televisivo convogliato attraverso cinque fili che trasporta separatamente le informazioni di colore e di luminanza (il livello di luminosità da attribuire a ciascun punto, cioè l'intensità dei colori). Viene usato in alcuni lettori di dischi laser, sui videoregistratori Super-VHS (presa SCART) e nelle videocamere Hi8.
Evita la codifica delle varie informazioni in un segnale singolo come avviene nel canale video composito (quello che arriva dall'antenna convenzionale).
Conosciuto anche come Y/C Video, cove Y sta per luminanza e C sta per colore.
invece trasporta segnale in termini di porzioni di tre colori (ReedGreenBlue) e ottiene la migliore qualità.
Esistono varie classi di qualità per il video digitale, che dipendono sia dai parametri di realizzazione(risoluzione, transfer rate, livello di compressione, ecc...) che dagli standard fissati da aziende, non sempre simili tra loro. Mentre in passato queste specifiche erano fondamentali, a causa dell' hardware non sempre in grado di riprodurre il video, ora i parametri sono più morbidi, mentre rimangono ben definiti i formati. Possiamo definire i seguenti standard come punti di riferimento:
Definita per video che vengono distribuiti sul web o attraverso supporti non molto capienti. Tenta di unire qualità discreta e dimensioni ridotte per una fruizione maggiore possibile.
Di solito le dimensioni del riquadro sono attorno ai 320x200 e la compressione varia tra 1:20/1:120 (nei casi pessimi) con codec che non necessitano di hardware dedicato per il rendering, ma solo di un software facilmente scaricabile dal web o distribuibile assieme al video.
Ultimamente questo standard ha subito un vero boom, grazie a macchine più potenti a disposizione degli utenti e a codec come MPG4, MPEG2 e DivX che fanno la parte del leone, assieme al datato MPEG-1, sul web. Sono state definite anche due risoluzioni molto basse per la distribuzione di contenuti via dispositivi wireless, videocamere digitali, fotocamere digitali e simili:
CIF: con risoluzione 352x288
QCIF: con risoluzione 176x144
Si parla di questo tipo di qualità quando si lavora per ottenere una visione finale di tutto rispetto, che sia compatibile e comparabile a quella della televisione.
Si opera a 25 fps/50 semiquadri/sec ) con una compressione che va da 1:5 (per il formato DV) a 1:8 (per un VHS).
Quando si lavorava in analogico, con le schede di acquisizione M-Jpeg, tali compressioni garantivano sufficiente qualità, con piena risoluzione. Con il formato DV si raggiungono risultati eccellenti anche a livello consumer, lavorando con un livello di compressione prefissato dal formato stesso e davvero qualitativo.
Si parla di broadcast per identificare trasmissioni o prodotti che hanno finalità di grande distribuzione e/o televisiva. Si raggiungono anche formati video non compressi o varietà di DV professionali.
Anche la TV satellitare, che sfrutta la compressione l'MPEG-2 ad alta qualità, ne è un esempio.
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