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Parlando
della Net Tv abbiamo più volte citato la parola "streaming",
vediamo allora di capire cosa si intende per "trasmissione diretta via
internet" ("streaming" in gergo tecnico), e perchè è tanto
importante.
Fino a qualche anno fa, se volevamo condividere contenuti video
con altre persone via internet, avremmo semplicemente messo un file AVI o
MOV sul nostro sito. Il destinatario avrebbe dovuto collegarsi alla rete e
scaricare sul suo computer l'intero documento prima di poterlo aprire e
riprodurre. Normalmente le pagine web devono essere completamente scaricate
sull'HD (prevcisamente nell'area cache), prima di essere visualizzate dal
browser. Se si applicasse la stessa tecnica con i filmati o brani audio si
avrebbero tempi di attesa estremamente dilatati: per un file di 500KB, nella
migliore delle condizioni, ossia con un flusso dati, più che ottimistico di
4KB/s, si attenderebbe oltre due minuti prima di vedere riprodotto l'inizio
della sequenza. Inoltre non potendo visualizzare i contenuti fino alla fine
del caricamento non sarebbe possibile conoscere in anticipo la natura del
video, e quindi si rischierebbe di sprecare tempo e scatti telefonici per
qualcosa che in realtà non ci interessa.
Per superare questo grande limite,
alla fine del 1996 è stata sviluppata una modalità di trasmissione
chiamata Data Streaming, e cioè flusso di dati continuo. Questa tecnologia
(video a riproduzione diretta) aggira questi ostacoli fornendoci filmati
altamente compressi e trasmessi in rete in tempo reale. Dopo aver scaricato
il programma di riproduzione idoneo, possiamo infatti cliccare su un
collegamento e, dopo qualche secondo di caricamento, cominciare subito a
vedere qualcosa. Questa prima fase serve al programma per stimare la velocità
di trasferimento e creare una memoria tampone (detta buffer) che renda la
riproduzione quanto più fluida possibile in rapporto alla velocità di cui
dispone il nostro sistema. In pratica, dei programmi dedicati sono in grado
di ricevere questo flusso in tempo reale man mano che i pacchetti di dati
arrivano al browser e di restituirli per blocchi continui, mentre altri
vengono scaricati dal modem (se il traffico in rete risulta congestionato si
determinano delle momentanee interruzioni nella riproduzione, di solito
comunque limitate da un congruo spazio di buffer).
Grazie al data streaming
è ora possibile trasmettere sequenze di immagini in movimento in tempo
reale su Internet, e a questa forma di Tv in rete è stato coniato il
termine webacasting, mutuato da broadcasting (teletrasmissione). Ma non
illudiamoci troppo! perchè la qualità video è ancora tutt'altro che
perfetta, infatti se il nostro collegamento non è di quelli veloci, per
esempio 28.8 Kilobit al secondo, è facile ritrovarci di fronte a ritardi,
blocchi dei fotogrammi, immagini distorte e audio indecifrabile. La qualità
dell'audio e del video sta comunque facendo dei passi da gigante grazie
all'aumento della velocità di collegamento e all'evoluzione nella tecnica
di riproduzione diretta del video.
In breve,
tutto ciò che ci serve per realizzare un video in streaming è una
telecamera, una scheda di acquisizione video, un programma di compressione e
un server. Prima riprendiamo l'avvenimento con la telecamera, poi
trasferiamo il video sul computer usando la scheda di acquisizione e,
infine, lo codifichiamo con un programma adatto. A questo punto trasferiamo
il file del video su un server, per far si che chiunque clicchi sul
collegamento presente sulla propria pagina web possa vedere il filmato. I
tre formati principali per la compressione sono rappresentati da RealVideo
7.0 di RealNetworks (.rm), Windows Media 4.0 di Microsoft (.asf) e QuickTime
4.0 di Apple (.mov); queste grosse compagnie sono fornitrici anche del
software per il videostreaming.
PRODOTTI
Microsoft
Windows Media Technologies 4.0 |
Requisiti:
16 MB di Ram
Prezzo:
gratuito
Sist.
Op.:
Win 95/98/2000 o NT 4.0
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http://www.windowsmedia.com/ |
RealServer
7.0 |
Requisiti:
64 MB di Ram oiù 12 KB di Ram per ogni kilobit al secondo di video
trasmesso
Prezzo:
1.995 dollari per 60 sessioni
Sist.
Op.:
Win 95/98/2000, NT 4.0, Linux, Sparc Solaris 2.6 e 2.7
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http://www.real.com/ |
RealProducer
7.0 Plus |
Prezzo:
RealProducer 7.0, gratuito ma limitoto alla scelta di due sole
impostazioni per la larghezza di banda; RealProducer 7.0 Plus, 150
dollari
Sist.
Op.:
Win 95/98/2000, NT 4.0, Mac, Linux 2.2
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http://www.real.com/ |
Apple
QuickTime 4 |
Requisiti:
16 MB di Ram
Prezzo:
gratuito
Sist.
Op.:
Win 95/98/2000 o NT
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http://www.apple.it/ |
Tra i formati
in uso RealVideo è ancora quello più diffuso, anche se Microsoft continua
a guadagnare terreno, soprattutto ora che il suo programma di riproduzione
è distribuito assieme a Internet Explorer 5.0. Dal punto di vista di chi
deve produrre i contenuti, è comunque preferibile RealVideo per la maggiore
facilità di compressione rispetto alla tecnologia di Microsoft. Per quanto
riguarda la Apple, dovrà darsi da fare se vuole raggiungere la concorrenza
in fatto di qualità video e audio, soprattutto a velocità di connessione
più basse. In più, gli strumenti per server Apple non sono per niente
paragonabili a quelli di RealNetworks e di Microsoft. La versione base di
RealServer (gratuita) può soddisfare tranquillamente le nostre esigenze se
è previsto un traffico di connessione non superiore a 25 utenti
contemporaneamente. Se invece pensiamo di dover produrre un maggior numero
di trasmissioni RealVideo, necessiterà RealServer 7.0 Plus (circa 4 milioni
di lire per 60 flussi), che include anche altre funzioni come il 'multicasting',
una forma di trasmissione dei dati via internet che riduce drasticamente lo
sfruttamento di banda della nostra rete.
Qualunque sia
il formato da noi scelto per la compressione, dovremo classificare i nostri
utenti anche a seconda del tipo di collegamento utilizzato, e cioè usando
il 'Webcasting' avremo a che fare con utenti collegati con modem a 33,6Kbps,
56,6Kbps e 112Kbps per cui tenderemo ad impostare una velocità ridotta dal
momento che quelle ottimali previste non vengono raggiunte quasi mai. Con
Windows Media e RealVideo il collegamento è a un documento 'META' sul
server HTTP, che in poche parole sarebbe una breve istruzione in formato
testo che avvia la trasmissione .asf o .rm. Quando un utente clicca sul
nostro collegamento, il server che gestisce la trasmissione registra la
velocità di collegamento dell'utente e trasmette il flusso di dati alla
velocità più adatta. Inoltre RealVideo e Windows Media sono in grado di
accorgersi se il collegamento di rete si congestiona e adattarsi
automaticamente al cambiamento riducendo la velocità di trasmissione dei
dati, in base al formato da noi usato nella compressione.
I
fornitori d'accesso per il videostreaming
- Nel caso si volesse utilizzare la tecnologia dello streaming video, da
integrare a una particolare strategia per internet, senza avere a
disposizione le infrastrutture necessarie è possibile rivolgersi a società
esterne. Dal momento che stanno nascendo molte società che offrono servizi
di trasmissione video in diretta sul web, vale la pena guardarsi intorno
prima di decidere a chi affidarsi. Assicuriamoci, innanzitutto, che la
società disponga della velocità di collegamento necessaria e dei server
per trasmissione video adatti a un vasto pubblico, se necessario. Aziende più
grandi, con reti globali e punti di presenza (POP) sparsi per il mondo,
hanno maggiori probabilità di offrire un servizio migliore.
Costi
dell'hosting per trasmissione in streaming
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Le
condizioni di hosting dei nostri contenuti video per la trasmissione
diretta variano in modo marcato secondo la società cui ci
rivolgiamo. I prezzi dipendono dal numero di flussi e dalla
larghezza di banda utilizzata. Riportiamo di seguito il tariffario
applicato da PSIWebMedia (Germania). I prezzi non comprendono la
quota una-tantum di partenza pari a 450.000 lire circa. C'è anche
una quota aggiuntiva mensile di 35.000 lire circa per ogni MB in più. |
5
flussi/30 MB di spazio su disco
1,8
GB di trasferimento mensile di dati; 10 caselle di posta
elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet
(analogico e ISDN 64k) - 455.000 lire circa.
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10
flussi/70 MB di spazio su disco
2,75
GB di trasferimento mensile di dati; 50 caselle di posta
elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet
(analogico e ISDN 64k) - 600.000 lire circa.
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20
flussi/115 MB di spazio su disco
5,2
GB di trasferimento mensile di dati; 50 caselle di posta
elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet
(analogico e ISDN 64k) - 1.100.000 lire circa.
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Un'interpretazione
frequente ma errata è quella di considerare il video a trasmissione diretta
in rete come un qualcosa di simile alla televisione. Non possiamo paragonare
i due sistemi, né a un livello qualitativo né in termini di vastità di
pubblico e di interazione. Il pubblico del video su Internet in genere è
poco numeroso, anche se le richieste di flussi delle aziende che offrono
servizi di videostreaming spesso sono superiori al reale bisogno di queste
(in genere si richiedono 50.000 o 100.000 flussi per eventi che alla fine
non superano i 100 flussi di trasmissione). Persino gli avvenimenti più
importanti sono relativamente modesti in confronto alla televisione (nei
casi più fortunati sono stati raggiunti 10.000 utenti simultanei).
Le aziende
che offrono video in diretta sulla Rete (ad esempio http://www.globix.com/)
potrebbero in realtà occuparsi di tutte le fasi di un evento "webcast".
Potrebbero cioè riprenderlo, digitalizzarne le sequenze video, comprimere e
pubblicare in rete il filmato, oppure archiviarlo per un pò in modo da
consentire la visione a chi si è perso l'avvenimento dal vivo. Ma nella
maggior parte dei casi, i clienti richiedono solo la fase di gestione del
video su Internet. Il costo del Webcasting di un evento è determinato dalla
sua durata, dal numero di flussi usati, dalla velocità di riproduzione
prevista nella compressione, dalle dimensioni della società e così via. Ma
oggi esistono anche alcuni servizi gratuiti per la trasmissione in streaming.
Uno di questi è POPcast (http://www.popcast.com/)
che offre 10 MB di spazio libero su server da usare per trasmettere video
personali di durata da uno a cinque minuti. Purtroppo il servizio prevede la
presenza di spazi pubblicitari non nostri, ma è comunque un ottimo sistema
per sperimentare il video a riproduzione diretta. Infine, se ci aspettiamo
solo una piccola quantità di spettatori al giorno, potrebbe essere
sufficiente la trasmissione del video tramite un normale server usando il più
tradizionale protocollo HTTP. In questo caso alcune funzioni particolari
della tecnologia streaming andranno perse, ma potremo sempre contare sulla
funzione di 'avvio rapido' offerta dalla riproduzione diretta in HTTP con
QuickTime, nota anche come "caricamento progressivo", e cioè la
possibilità di guardare un filmato mentre viene caricato nel programma di
navigazione.
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