VIDEO STREAMING
Autore: Luparmando  Home Page: http://spazioweb.inwind.it/luparmando/
Parlando della Net Tv abbiamo più volte citato la parola "streaming", vediamo allora di capire cosa si intende per "trasmissione diretta via internet" ("streaming" in gergo tecnico), e perchè è tanto importante.
Fino a qualche anno fa, se volevamo condividere contenuti video con altre persone via internet, avremmo semplicemente messo un file AVI o MOV sul nostro sito. Il destinatario avrebbe dovuto collegarsi alla rete e scaricare sul suo computer l'intero documento prima di poterlo aprire e riprodurre. Normalmente le pagine web devono essere completamente scaricate sull'HD (prevcisamente nell'area cache), prima di essere visualizzate dal browser. Se si applicasse la stessa tecnica con i filmati o brani audio si avrebbero tempi di attesa estremamente dilatati: per un file di 500KB, nella migliore delle condizioni, ossia con un flusso dati, più che ottimistico di 4KB/s, si attenderebbe oltre due minuti prima di vedere riprodotto l'inizio della sequenza. Inoltre non potendo visualizzare i contenuti fino alla fine del caricamento non sarebbe possibile conoscere in anticipo la natura del video, e quindi si rischierebbe di sprecare tempo e scatti telefonici per qualcosa che in realtà non ci interessa.
Per superare questo grande limite, alla fine del 1996 è stata sviluppata una modalità di trasmissione chiamata Data Streaming, e cioè flusso di dati continuo. Questa tecnologia (video a riproduzione diretta) aggira questi ostacoli fornendoci filmati altamente compressi e trasmessi in rete in tempo reale. Dopo aver scaricato il programma di riproduzione idoneo, possiamo infatti cliccare su un collegamento e, dopo qualche secondo di caricamento, cominciare subito a vedere qualcosa. Questa prima fase serve al programma per stimare la velocità di trasferimento e creare una memoria tampone (detta buffer) che renda la riproduzione quanto più fluida possibile in rapporto alla velocità di cui dispone il nostro sistema. In pratica, dei programmi dedicati sono in grado di ricevere questo flusso in tempo reale man mano che i pacchetti di dati arrivano al browser e di restituirli per blocchi continui, mentre altri vengono scaricati dal modem (se il traffico in rete risulta congestionato si determinano delle momentanee interruzioni nella riproduzione, di solito comunque limitate da un congruo spazio di buffer).
Grazie al data streaming è ora possibile trasmettere sequenze di immagini in movimento in tempo reale su Internet, e a questa forma di Tv in rete è stato coniato il termine webacasting, mutuato da broadcasting (teletrasmissione). Ma non illudiamoci troppo! perchè la qualità video è ancora tutt'altro che perfetta, infatti se il nostro collegamento non è di quelli veloci, per esempio 28.8 Kilobit al secondo, è facile ritrovarci di fronte a ritardi, blocchi dei fotogrammi, immagini distorte e audio indecifrabile. La qualità dell'audio e del video sta comunque facendo dei passi da gigante grazie all'aumento della velocità di collegamento e all'evoluzione nella tecnica di riproduzione diretta del video.


COSA SERVE?
In breve, tutto ciò che ci serve per realizzare un video in streaming è una telecamera, una scheda di acquisizione video, un programma di compressione e un server. Prima riprendiamo l'avvenimento con la telecamera, poi trasferiamo il video sul computer usando la scheda di acquisizione e, infine, lo codifichiamo con un programma adatto. A questo punto trasferiamo il file del video su un server, per far si che chiunque clicchi sul collegamento presente sulla propria pagina web possa vedere il filmato. I tre formati principali per la compressione sono rappresentati da RealVideo 7.0 di RealNetworks (.rm), Windows Media 4.0 di Microsoft (.asf) e QuickTime 4.0 di Apple (.mov); queste grosse compagnie sono fornitrici anche del software per il videostreaming.

PRODOTTI

Microsoft Windows Media Technologies 4.0

Requisiti: 16 MB di Ram

Prezzo: gratuito

Sist. Op.: Win 95/98/2000 o NT 4.0

http://www.windowsmedia.com/
RealServer 7.0

Requisiti: 64 MB di Ram oiù 12 KB di Ram per ogni kilobit al secondo di video trasmesso

Prezzo: 1.995 dollari per 60 sessioni

Sist. Op.: Win 95/98/2000, NT 4.0, Linux, Sparc Solaris 2.6 e 2.7

http://www.real.com/
RealProducer 7.0 Plus

Prezzo: RealProducer 7.0, gratuito ma limitoto alla scelta di due sole impostazioni per la larghezza di banda; RealProducer 7.0 Plus, 150 dollari

Sist. Op.: Win 95/98/2000, NT 4.0, Mac, Linux 2.2

http://www.real.com/
Apple QuickTime 4

Requisiti: 16 MB di Ram

Prezzo: gratuito

Sist. Op.: Win 95/98/2000 o NT

http://www.apple.it/

Tra i formati in uso RealVideo è ancora quello più diffuso, anche se Microsoft continua a guadagnare terreno, soprattutto ora che il suo programma di riproduzione è distribuito assieme a Internet Explorer 5.0. Dal punto di vista di chi deve produrre i contenuti, è comunque preferibile RealVideo per la maggiore facilità di compressione rispetto alla tecnologia di Microsoft. Per quanto riguarda la Apple, dovrà darsi da fare se vuole raggiungere la concorrenza in fatto di qualità video e audio, soprattutto a velocità di connessione più basse. In più, gli strumenti per server Apple non sono per niente paragonabili a quelli di RealNetworks e di Microsoft. La versione base di RealServer (gratuita) può soddisfare tranquillamente le nostre esigenze se è previsto un traffico di connessione non superiore a 25 utenti contemporaneamente. Se invece pensiamo di dover produrre un maggior numero di trasmissioni RealVideo, necessiterà RealServer 7.0 Plus (circa 4 milioni di lire per 60 flussi), che include anche altre funzioni come il 'multicasting', una forma di trasmissione dei dati via internet che riduce drasticamente lo sfruttamento di banda della nostra rete.

Qualunque sia il formato da noi scelto per la compressione, dovremo classificare i nostri utenti anche a seconda del tipo di collegamento utilizzato, e cioè usando il 'Webcasting' avremo a che fare con utenti collegati con modem a 33,6Kbps, 56,6Kbps e 112Kbps per cui tenderemo ad impostare una velocità ridotta dal momento che quelle ottimali previste non vengono raggiunte quasi mai. Con Windows Media e RealVideo il collegamento è a un documento 'META' sul server HTTP, che in poche parole sarebbe una breve istruzione in formato testo che avvia la trasmissione .asf o .rm. Quando un utente clicca sul nostro collegamento, il server che gestisce la trasmissione registra la velocità di collegamento dell'utente e trasmette il flusso di dati alla velocità più adatta. Inoltre RealVideo e Windows Media sono in grado di accorgersi se il collegamento di rete si congestiona e adattarsi automaticamente al cambiamento riducendo la velocità di trasmissione dei dati, in base al formato da noi usato nella compressione.

I fornitori d'accesso per il videostreaming - Nel caso si volesse utilizzare la tecnologia dello streaming video, da integrare a una particolare strategia per internet, senza avere a disposizione le infrastrutture necessarie è possibile rivolgersi a società esterne. Dal momento che stanno nascendo molte società che offrono servizi di trasmissione video in diretta sul web, vale la pena guardarsi intorno prima di decidere a chi affidarsi. Assicuriamoci, innanzitutto, che la società disponga della velocità di collegamento necessaria e dei server per trasmissione video adatti a un vasto pubblico, se necessario. Aziende più grandi, con reti globali e punti di presenza (POP) sparsi per il mondo, hanno maggiori probabilità di offrire un servizio migliore.

Costi dell'hosting per trasmissione in streaming
Le condizioni di hosting dei nostri contenuti video per la trasmissione diretta variano in modo marcato secondo la società cui ci rivolgiamo. I prezzi dipendono dal numero di flussi e dalla larghezza di banda utilizzata. Riportiamo di seguito il tariffario applicato da PSIWebMedia (Germania). I prezzi non comprendono la quota una-tantum di partenza pari a 450.000 lire circa. C'è anche una quota aggiuntiva mensile di 35.000 lire circa per ogni MB in più.

5 flussi/30 MB di spazio su disco

1,8 GB di trasferimento mensile di dati; 10 caselle di posta elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet (analogico e ISDN 64k) - 455.000 lire circa.

10 flussi/70 MB di spazio su disco

2,75 GB di trasferimento mensile di dati; 50 caselle di posta elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet (analogico e ISDN 64k) - 600.000 lire circa.

20 flussi/115 MB di spazio su disco

5,2 GB di trasferimento mensile di dati; 50 caselle di posta elettronica; un abbonamento di accesso telefonico PPP a Internet (analogico e ISDN 64k) - 1.100.000 lire circa.

Un'interpretazione frequente ma errata è quella di considerare il video a trasmissione diretta in rete come un qualcosa di simile alla televisione. Non possiamo paragonare i due sistemi, né a un livello qualitativo né in termini di vastità di pubblico e di interazione. Il pubblico del video su Internet in genere è poco numeroso, anche se le richieste di flussi delle aziende che offrono servizi di videostreaming spesso sono superiori al reale bisogno di queste (in genere si richiedono 50.000 o 100.000 flussi per eventi che alla fine non superano i 100 flussi di trasmissione). Persino gli avvenimenti più importanti sono relativamente modesti in confronto alla televisione (nei casi più fortunati sono stati raggiunti 10.000 utenti simultanei).

Le aziende che offrono video in diretta sulla Rete (ad esempio http://www.globix.com/) potrebbero in realtà occuparsi di tutte le fasi di un evento "webcast". Potrebbero cioè riprenderlo, digitalizzarne le sequenze video, comprimere e pubblicare in rete il filmato, oppure archiviarlo per un pò in modo da consentire la visione a chi si è perso l'avvenimento dal vivo. Ma nella maggior parte dei casi, i clienti richiedono solo la fase di gestione del video su Internet. Il costo del Webcasting di un evento è determinato dalla sua durata, dal numero di flussi usati, dalla velocità di riproduzione prevista nella compressione, dalle dimensioni della società e così via. Ma oggi esistono anche alcuni servizi gratuiti per la trasmissione in streaming. Uno di questi è POPcast (http://www.popcast.com/) che offre 10 MB di spazio libero su server da usare per trasmettere video personali di durata da uno a cinque minuti. Purtroppo il servizio prevede la presenza di spazi pubblicitari non nostri, ma è comunque un ottimo sistema per sperimentare il video a riproduzione diretta. Infine, se ci aspettiamo solo una piccola quantità di spettatori al giorno, potrebbe essere sufficiente la trasmissione del video tramite un normale server usando il più tradizionale protocollo HTTP. In questo caso alcune funzioni particolari della tecnologia streaming andranno perse, ma potremo sempre contare sulla funzione di 'avvio rapido' offerta dalla riproduzione diretta in HTTP con QuickTime, nota anche come "caricamento progressivo", e cioè la possibilità di guardare un filmato mentre viene caricato nel programma di navigazione.