Scopri tutto quello che c'è da sapere sul formato DV e sulla sua versione consumer, il formato mini DV. Parliamo infatti di un formato digitale memorizzato su nastro nato per essere trasferito e trattato in digitale nativo sul PC per fare editing video.
Il formato DV è stato creato per semplificare ed unificare il processo di ripresa/acquisizione/editing/riversamento, oltre che per aumentare la qualità del video rispetto ai sistemi consumer precedenti.
In questa sezione parleremo di formato DV riferendoci in realtà al miniDV, quello appunto destinato ad una fruizione di massa. Esistono formati professionali sui quali per ora non ci soffermeremo (DVCPRO, DVCAM, ecc...). La qualità della resa può variare da formato a formato ma la struttura è la stessa per ognuno di essi.
Il DV è un formato digitale nativo; ciò vuol dire che, a meno che non ci adoperiamo altrimenti, nasce digitale sin dal momento della ripresa e rimane tale sino al momento di riversare la clip, e anche oltre.
Infatti, quando lavoriamo da analogico, ovvero catturiamo una sequenza con una scheda di acquisizione (M-Jpeg, mpeg1/2, ecc...), non facciamo altro che trasformare un segnale analogico (che esce dalla videocamera VHS, Video8, ecc...) in un segnale digitale (quello su cui faremo editing).
Col DV questo non avviene più.
Già al momento della ripresa, sul nastro DV viene registrata una sorta di clip digitale, una sequenza di bit che dobbiamo soltanto trasferire (in
pratica copiare) su computer senza nessuna compressione aggiuntiva e, al limite, con l'aggiunta di un header (intestazione) che permette al PC di
riconoscere il file come multimediale. Un file DV potrebbe presentarsi nel formato AVI o QuickTime, ma ci si deve ricordare che rimane un DV, con una
sua struttura e una sua compressione d'immagine.
Il problema essenziale è l'enorme quantità di dati che il sistema deve contenere. Un file DV ha un data rate di 25 Mbits e quindi è molto esigente in fatto di spazio. Cinque minuti di video DV occupano più di 1 GB di memoria. Inoltre, visto il flusso da gestire, si deve ricorrere ad un protocollo di trasmissione dati particolare: il Firewire, ormai entrato nell'utilizzo comune.
Col DV si può ormai lavorare senza supporto hardware, se non quello fornito dal processore del PC. Ormai anche il PC entry-level è in grado di gestire flussi di dati così elevati e non sono più necessarie schede dedicate a trattare il DV. Rimane chiaro comunque che nel momento in cui si fa editing e si aggiungono effetti, tendine e altri, un supporto hardware aggiuntivo (le così dette schede realtime) può sempre tornare utile.
Per dovere di cronaca elenchiamo le due tipologie di lavoro con il miniDV:
Inizialmente si parlava di schede di acquisizione firewire dotate di chip di decodifica DV integrato. In questo modo il video viene codificato via hardware e il sistema non viene caricato. Si comporta esattamente come il chip M-Jpeg delle schede di cattura video, tranne per il fatto che non deve digitalizzare le immagini ma solo riprodurle ed elaborarle in fase di editing.
Ora questo modo di fare editing è detto "in real time" proprio perché vi è la possibilità di visionare i risultati senza che vi sia bisogno di un rendering. Sulle schede real time si rimanda alla sezione real time.
Inutile sottolineare che l'alto costo di queste periferiche è dovuto sia al costoso software di editing, spesso adattato alla scheda, e l'hardware stesso.
Il codec software è una scorciatoia ormai ampiamente utilizzata per chi
possiede un PC sufficientemente potente, in grado quindi di lavorare in
realtime senza hardware aggiuntivo.
Di norma visionare un file DV è possibile senza supporto hardware ma al momento del rendering o del preview (quindi se si
vuole fare editing con effetti, tendine e filtri) si ha bisogno di un software o plug-in (spesso associati ai software di editing) che corrono in aiuto alla
riproduzione/elaborazione.
Anche il codec DV che viene fornito assieme al pacchetto può essere ottimizzato e quindi facilitare il lavoro.
In questo caso è sufficiente avere un scheda firewire per la cattura del video sorgente.
Abbiamo sempre detto che per fare desktop video occorre un codec hardware o software veloce che permetta
di ottenere risultati fluidi e qualitativamente buoni.
L'M-Jpeg è sicuramente la scelta migliore se lavoriamo su segnale analogico, anche se, utilizzando il convertitore analogico/digitale che
quasi tutte le videocamere DV possiedono, non ce ne sarebbe più bisogno.
Qui di seguito troverete una tabella che confronta il formato DV con il codec M-JPEG sottolineando le caratteristiche e le differenze più importanti.
DV/MiniDV | M-Jpeg |
---|---|
Formato e codec digitali nativi. | Codec digitale utilizzato per l'editing non lineare. |
Data rate più basso dovuto ad una maggiore riduzione dell'informazione sul colore | Equivale al DV per flusso (3,6 Mbits) con un rapporto 5:1 ma per qualità con 3:1 |
Si può lavorare sempre in DV, dalla ripresa all'output finale. | Al massimo può essere impiegato dalla fase di cattura sino all'output analogico. |
E' possibile utilizzare una porta hardware poco costosa e un codec DV software per fare editing su PC. | Necessita di un dispositivo di acquisizione hardware aggiuntivo dotato di chip hardware. |
Esistono schede real time in grado di elaborare il segnale DV in tempo reale, consentendo un facile editing | Necessita sempre di rendering, anche se spesso è velocizzato dall' hardware dedicato |
Vero e proprio standard sia per la videoripresa che per l'editing non lineare. | Non esiste un vero standard. Ogni produttore ha il suo codec M-Jpeg |
Data rate fisso a 25 Mbits. Qualità di immagine uguale per tutti i formati D | Data rate e qualità variabili con la compressione |
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