GUIDA A PREMIERE PRO - Concetti base 2

TERMINI RIFERITI ALLA CATTURA DELL'IMMAGINE VIDEO
Cominciamo ora con dei termini che troveremo sempre quando utilizzeremo Premiere, e che dovrebbero essere conosciuti in modo impeccabile.

Innanzitutto diciamo che un film è costituito da una sequenza di immagini individuali, che vengono riprodotte ad una velocità ben determinata. Queste immagini sono chiamate frames, ossia fotogrammi. In maniera elementare, un film non è altro che una serie di piccole fotografie che, in sequenza veloce, danno la sensazione del movimento. La velocità di riproduzione dei fotogrammi è detta Frame rate, che starebbe per velocità per fotogramma. Per rendere la sensazione del movimento, occorrono almeno 24 fotogrammi per ogni secondo. In termini tecnici si indica con fps, ossia frame per second. Da 24 a 30 c'è un miglioramento di visione, ma non comunque determinante.
La moderne videocamere digitali fanno proprio questo, catturano queste immagini e le convertono in formato digitale. Per far ciò vedono tutti i colori come una combinazione di tre colori, che considera primari: il rosso, il verde, e il blu. Poiché in inglese questi colori sono detti Red, Green e Blue, questa procedura di cattura video prende il nome di RGB. Ma non è l'unica procedura, poiché ne esiste un'altra, che cattura le immagini attraverso informazioni di crominanza (saturazione del colore) di luminanza (brillantezza dell'immagine) e di sincronismo. Questa procedura è fornita e codificata da un segnale composito.
Negli USA e in Giappone il segnale composito standard è il famoso NTSC (National Television Standard Committee). Questo segnale ha un frame rate di 27,97 fps, arrotondato a 30. La risoluzione video è di 720 x 486 px (pixel). In gran parte dell'Europa invece il segnale utilizzato è il PAL (Phase Alternating Line), con un frame rate di 25 fps e una risoluzione di 720 x 576 px. Per completezza è bene citare il SECAM, segnale composito francese, che sta appunto per Système Couleur Avec Memoire. Esso è incompatibile con i sistemi PAL e NTSC.

Un altro termine importante da conoscere, e che il Premiere usa, è il timecode, utilizzato da SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers). Esso è uno schema di codici rappresentato con numeri, e serve a determinare con massima precisione la lunghezza di un intero filmato o anche una determinato punto di esso. Facciamo un esempio:
02:05:37:15
Un filmato che ha questo timecode ha una lunghezza di 2 ore, 5 minuti, 37 secondi e 15 fotogrammi.
 

TERMINI TIPICI DI PREMIERE
Adesso andiamo ad elencare i termini che incontreremo in questa guida, ossia i termini usati dal Premiere.

Parleremo molto spesso di clip, ossia un qualsiasi video digitale che utilizzeremo. Un video acquisito da videocamera, dalla webcam, o anche scaricato da Internet, prende questo nome. Ma non solo: sono anche clip le tracce audio, le immagini, i testi, i titoli.
Importantissimo sapere cos'è un Project, ossia un progetto: tutti i montaggi video, gli effetti speciali che inseriremo ad un clip, le colonne sonore, la sequenza di clip, formano il progetto. Se vogliamo realizzare un lavoro che richiede molto tempo, è possibile salvare il progetto come un contenitore di tutto il lavoro svolto; in questo modo sarà possibile riaprirlo e proseguirlo in seguito.
Se avete letto le novità di Adobe Premiere Pro e siete ai primi approcci con il programma, avrete letto sicuramente il termine Timeline. Essa è la finestra dove vengono montati e/o messi in sequenza i clip: è praticamente la linea del tempo, secondo la traduzione letteraria del termine. Al suo interno troveremo un numero regolabile di tracks ossia tracce. Esse non sono altro che "spazi" vuoti paralleli alla linea del tempo che servono per posizionare le nostre clip.
Poi c'è il Monitor, non quello che avete davanti ai vostri occhi, ma una finestra che riproduce ciò che avete costruito nella Timeline: in questa finestra vedremo insomma come sarà il filmato finale. Contiene inoltre i comandi di play, forward, rewind, stop, etc. per poter insomma osservare il filmato e spostarsi all'interno di esso.
Un ultimo termine prima di entrare nel vivo del software: lo scrubbing. Sembrerebbe una parolaccia, ma è solo l'azione di trascinamento del mouse sulla linea temporale della Timeline. Ci servirà per osservare attentamente i fotogrammi singolarmente o anche per altro.

Troveremo altri termini nel corso di questa guida, che provvederò a spiegare. Ma adesso apriamo pure Adobe Premiere Pro: si comincia!

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A cura di Damy Z

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