L' hard disk
è certamente uno dei componenti più importanti per progetti di editing
video. Lavorare col video vuol dire sfruttare molto le risorse di
memoria di massa e la loro velocità diventa un'esigenza
imprescindibile.
Infatti, oltre all'enorme quantità di informazioni che devono essere
immagazzinate per un contributo video, il
continuo spostamento di dati e il movimento frenetico a cui sono sottoposte le
testine di lettura è spesso causa di un veloce deterioramento dell' hardware. E'
meglio quindi spendere un po' di più ed acquistare dispositivi con provate
qualità ed affidabilità piuttosto che veder perso il proprio progetto a causa di
un guasto. E non succede solo agli altri...;) Prima di scegliere il disco
rigido si deve affrontare la critica scelta della tecnologia di
interfaccia di cui dotarsi. IDE o SCSI? L'eterna domanda.
I sistemi comuni sul mercato montano tutti controller IDE (sempre
integrati sulla piastra madre) anche perché ormai gli hard disk di
questo tipo sono veloci e sufficientemente affidabili. Sono da preferire quelli con protocollo di trasferimento dati più moderno ATA66 o ATA100 (se il controller non è presente sulla scheda madre può essere acquistato separatamente e montato su uno slot PCI) con 2mb di buffer e velocità di rotazione di 7200 giri.
Alcuni modelli arrivano ai 10.000 rpm, davvero una raffinatezza! Questa
tecnologia è limitata dal fatto che al massimo si possono montare 4 HD
su un sistema e che il controller che li gestisce deve appoggiarsi alla
cpu centrale per funzionare.
Concettualmente diverso il caso dei
dischi rigidi SCSI. Benché i prezzi siano più alti
e lo standard non sia così comune, se si ha bisogno di grande affidabilità e
la gestione di più periferiche contemporaneamente non si può che scegliere un
sistema SCSI. Sua caratteristica infatti è quella di poter collegare molti dispositivi in cascata
(sino a 15) e di comandarli
in maniera indipendente, senza che il controller carichi di lavoro la cpu centrale. Questo permette, per
esempio, di lavorare su un video mentre si masterizza un CD, senza temere di
compromettere i due processi. Inoltre avrete sempre spazio per HD e periferiche
aggiuntive.
La soluzione SCSI è più costosa anche perché è indispensabile l'acquisto di una scheda dedicata (il controller SCSI)
che nella maggior parte dei casi non è incluso nella piastra madre.
Conviene quindi optare per lo SCSI se si hanno intenti
professionali e si vuole affidabilità e prestazioni senza badare troppo
ai prezzi.
Per entrambe le tecnologie è comunque consigliato l'acquisto di più dischi
(almeno due) sia per prevenire che il guasto di uno di essi blocchi il
lavoro che per dividere sistema operativo e file di cattura video.
Infine accenniamo ad una soluzione
interessante, spesso adottata dai professionisti del settore. Si tratta
dei così detti "disk array" o RAID, ovvero batterie di hard
disk in parallelo (quasi sempre SCSI ad elevate performance) che
lavorano in diverse modalità consentendo accessi più rapidi, sicurezza
sui dati e salvaguardia da crash di sistema. Esistono anche software
freewere creati appositamente per realizzare RAID casalinghi con i
dischi EIDE del proprio PC.
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A cura della redazione
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